A Ravenna, ultimata la prima casa al mondo stampata in 3D in terra cruda di Mario Cucinella

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07 Apr 2021

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«Tecla, l’immagine di un futuro sostenibile».

Di Elena Papa

Gerico, la più antica città del mondo (fondata presumibilmente nell’ 8000 a. C.), era stata edificata in terra cruda. La terra, infatti, è stata per millenni il materiale da costruzione più utilizzato. «Ripercorrere l’avventura della costruzione in terra cruda vuoi dire ripercorrere la storia dell’umanità», racconta Mario Cucinella fondatore e direttore creativo di Mario Cucinella Architects — che con Wasp, azienda italiana che produce stampanti 3D, ha appena ultimato Tecla (Technology and Clay), il primo modello di abitazione ecosostenibile stampato in 3D interamente in terra cruda locale. Il modello abitativo è il risultato di una ricerca sulla sostenibilità di Sos – School of Sustainability, centro di formazione post-laurea fondato da Cucinella.

Se si considera che entro la metà del secolo si prevedono oltre 200 miliardi di metri quadrati di nuove costruzioni, è evidente che occorre mettere in atto soluzioni che prevedano nuovi materiali costruttivi, soluzioni impiantistiche d’avanguardia e normative più rigide che consentano di migliorare le prestazioni degli edifici. Perché se è vero che in Europa tutte le nuove costruzioni dovranno essere a consumo energetico quasi zero, è anche vero che molti Paesi non prevedono ancora limiti sui consumi. Tuttavia, rimane una certezza: la crisi climatica e la necessità di rispettare l’accordo di Parigi.

«L’idea di utilizzare le nuove tecnologie (in questo caso il sistema multi-stampante Crane Wasp) per realizzare abitazioni con la materia più antica del mondo, la terra, vuoi dire fare innovazione nel rispetto della sostenibilità —, afferma Cucinella —. L’obiettivo europeo di costruire edifici a zero emissioni nei prossimi trent’anni è un progetto ambizioso che richiede, appunto, un cambio di paradigma che comprenda l’intera filiera perché i nuovi materiali edilizi, da soli, non sono sufficienti ad azzerare completamente le emissioni».

Quindi la «prima Tecla», realizzata a Massa Lombarda in provincia di Ravenna, nata da una visione di Mario Cucinella e Massimo Moretti, fondatore di Wasp, può essere: «Il primo seme che stiamo sviluppando per realizzare futuri scenari abitativi a Km Zero». Racconta Cucinella, che aggiunge: «Tecla è l’immagine di un futuro sostenibile. Un modello del made in Italy, che vede la partecipazione di sole realtà italiane, e che vuole candidarsi come edilizia ecosostenibile a sostegno della crescita globale. Il nostro “Zero emissioni” lo abbiamo rappresentato così. Questo è il nostro messaggio».

Per non sottovalutare i rischi del climate change si dovranno adottare soluzioni innovative sul versante urbanistico e tecnologico in grado di garantire contemporaneamente livelli adeguati di comfort e di servizi e una forte riduzione dell’impatto ambientale e dei costi. Ecco perché Tecla può essere considerata un modello in grado di dare un vero contributo al mondo dell’abitare e dell’edilizia. «Ma ogni progetto richiede una lunga ricerca, che funziona se si mettono insieme i diversi saperi. Tecla è difatti il risultato di più menti: quella tecnologica di Moretti e quella più creativa del nostro studio. Occorreva dare una forma che permettesse alla terra di restare compatta e di non collassare una volta stampata. Per arrivare alla forma attuale c’è stato uno studio strutturale molto importante».

Ancora una volta dobbiamo attingere al passato. I grandi personaggi sono diventati famosi perché eccellevano in più campi. Prendiamo ad esempio Copernico, il padre dell’astronomia moderna a cui dobbiamo la teoria eliocentrica, era anche un economista, un pittore, un diplomatico, un fisico, un avvocato. Un tempo l’interdisciplinarietà era la norma, non l’eccezione. «Ecco — aggiunge Cucinella —, noi abbiamo condiviso le diverse conoscenze, solo così siamo riusciti a ottenere un modello che diversamente non avremmo potuto fare. Mi piace raccontare che molto spesso ci fermiamo alle apparenze, invece qui il valore estetico è il risultato di una ricerca di diversi saperi».

Ma com’è Tecla all’interno viene da chiedersi. Cucinella la descrive come un mix tra un involucro ancestrale e uno spazio abitativo contemporaneo. La terra è ovunque: ricopre tutto, dalle pareti al pavimento. Al centro della zona giorno c’è un albero, che sembra cresciuto con lei. «L’idea è che Tecla sia adattabile a differenti latitudini e contesti, questo il suo plus. La stampa 3D ha tempi di realizzazione brevi». Basti pensare che a Massa Lombarda l’involucro è stato realizzato in sole 200 ore di stampa. Accanto a Tecla potranno poi insediarsi altre unità per dare luogo a veri e propri villaggi-quartieri. Perché se è vero che in questo decennio a venire dovremo mobilitare tutte le risorse tecnologiche disponibili verso un unico obiettivo: costruire un’economia a zero emissioni cercando di abbattere i livelli di CO2, per avere una possibilità realistica di mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei due gradi, dobbiamo «guardare al passato per costruire un futuro sostenibile», come puntualizza Cucinella.

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