Design: quando ogni cosa risuona

Pubblicato
30 Jun 2021

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Biennale di Design di Londra 2021: la rassegna è alla Somerset House all’insegna del cambiamento climatico

Resonance, il tema scelto per la Biennale di Design di Londra 2021 è allo stesso tempo un concetto filosofico e scientifico, molto ha a che fare con la teoria del tutto e l’analisi del sistema complesso. Ogni cosa risuona racchiude il senso della rassegna, e a questo proposito Es Devlin, geniale artista visiva e stage designer di fama internazionale alla quale è stata affidata la direzione artistica della biennale ha commentato: “Viviamo in un’epoca di iper-risonanza, le conseguenze sono allo stesso tempo esaltanti e devastanti. Tutto ciò che progettiamo e tutto ciò che produciamo risuona. Ogni idea che generiamo ha il potere di raggiungere un pubblico digitale di massa impensato dalle generazioni precedenti, mentre la durata della vita dei prodotti che creiamo spesso dura molto oltre la nostra. In questa era digitale globale, il design può permeare i confini e creare un ponte tra le culture”.

Cambiamento climatico

Sulla base di queste affermazioni gli oltre 50 paesi che hanno partecipato a questa edizione della Biennale sono stati chiamati a declinare gli Obiettivi Globali che le Nazioni Unite intendono perseguire nell’agenda 2030, primo fra tutti il cambiamento climatico che prevede necessariamente uno sviluppo sostenibile.

Devlin ha dato il suo personale contributo progettando Forest for Change nel cortile di Somerset House, sede della Biennale. Con oltre 400 alberi in un posto che originariamente non ne prevedeva la presenza, l’artista ha inteso contrastare l’atteggiamento di dominio umano sulla Natura consentendo ad una foresta di sovvertire l’intero cortile, scegliendo di mostrare la natura trasformativa di un bosco anche negli ambienti urbani, a richiamare simbolicamente quanto il potere delle idee e le azioni dell’essere umano possano influire sul comportamento della società.

Padiglione italiano – TERRA

Fra i partecipanti il padiglione italiano intitolato Terra è curato da Mario Cucinella Architects. Terra -come spiegato dal team che ha realizzato il progetto- è un padiglione digitale che attraverso un cortometraggio racconta la storia dell’uomo e della sua capacità di adattarsi alle sfide climatiche sfruttando al massimo il materiale più antico della storia: la terra, chiamata casa in un dato momento da ogni popolazione.

Per la sopravvivenza delle specie non ultima quella umana, è necessario riuscire a trovare un nuovo equilibrio che sia in grado di far condividere le risorse nel rispetto del territorio senza creare sprechi.

Fra gli altri padiglioni più suggestivi quello dell’Antartide chiamato Cold Flux. Una video installazione generata da Intelligenza Artificiale modulata da alcuni filmati realizzati durante una esplorazione del polo e mostra la frantumazione di un ghiacciaio. Sulla base di questi video gli algoritmi sono stati addestrati e hanno rimodulato un paesaggio quasi onirico, sospeso fra il reale e l’irreale che si muove fra iceberg che si fondono con il contesto.

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