Empatia Creativa
Un modo di pensare, un libro, una mostra, un progetto per il futuro
C’è un evidente scollamento tra le ambizioni e la realtà quando si parla di sostenibilità. Ciò è dovuto alla particolare situazione storica attuale: veniamo da una cultura di grande trasformazione industriale che ha generato, da una parte, tecnologia, sviluppo e un miglioramento della qualità della vita, ma che, dopo molti anni, ha presentato il conto ambientale e sociale con gravi conseguenze planetarie in termini di sopravvivenza. Come tutte le cose, quando degenerano, lo fanno a scapito di qualcuno e in questo caso è la natura che comincia a protestare attraverso i cambiamenti climatici. Ciò avviene anche per i diritti fondamentali di tutti gli uomini, nell'ambito delle conquiste sociali di quella parte di società poco rappresentata che decide di alzare la voce attraverso la rete e le associazioni umanitarie.

Come molte altre derive anche questa è provocata dalle distrazioni di un mondo che guarda con troppa attenzione alla logica dei profitti, dello sviluppo e del successo, ma a cui sfugge la sottile differenza con il progresso. Nessuno, per prima la politica, ha voluto capire il carattere della propria città, il suo dna culturale, le vocazioni e le aspirazioni dei suoi abitanti. Tutto ciò ha permesso la costruzione di edifici inadeguati con caratteristiche costruttive globalizzate, più vicine alle esigenze del mondo della finanza che alle necessità dei cittadini, i quali vedono crescere una città contemporanea che non riconoscono, mentre chiedono più parchi pubblici, più orti, più piazze e strade pedonali, chiedono più rispetto, chiedono più aria pulita e più cura per i loro figli.
La sostenibilità, così come la immaginiamo, dovrebbe rispondere proprio a questo e dunque nascere sulle reti e nelle relazioni con i cittadini e non solo sui piani finanziari. Immaginare gli edifici sostenibili vuol dire aprire una profonda relazione con il luogo e con il suo clima. Immaginiamo di ripensare gli edifici nei quali il rapporto tra l’architettura e la sua ingegneria non sia solo tecnologico, ma genetico. Nella forma, nella materia e non più solo nelle macchine. Dobbiamo immaginare edifici a bassa tecnologia visibile per far lavorare di più la forma e i materiali che stanno cambiando per diventare attori del risultato, materiali che svolgono un lavoro invisibile, una funzione, e che saranno parte di una nuova economia circolare. Questo processo mi sembra un passo più vicino alla complessità della natura piuttosto che a quella dell'artificio meccanico. Edifici con alto grado d’empatia, un’empatia creativa”
Inaugurata in Triennale di Milano giovedì 17 novembre 2016, la mostra "Empatia Creativa" di Mario Cucinella Architects ha alternato l'esposizione di cinque progetti che lo studio sta portando avanti in territorio lombardo con una serie di talk studiati ad hoc e organizzati per la durata delle 5 settimane.
Empatia Creativa
I primi 15 anni di Cucinella
Un nuovo volume Skira dedicato a Mario Cucinella Architects racconta di edifici particolarmente attenti alla sostenibilità e all’impatto sociale
I progetti raccolti nel libro rappresentano una selezione delle più importanti opere realizzate e in corso di realizzazione durante quindici anni di attività dello studio internazionale MCA. La raccolta è completata da contributi speciali di professionisti ed esperti che da anni cooperano con lo studio.
I progetti esposti: il Centro Direzionale Gruppo Unipol, la nuova Sede COIMA, il nuono Polo Chirurgico e delle Urgenze dell'Ospedale San Raffaele, la Città della Salute e della Ricerca, il Museo Fondazione Rovati.
La mostra si è conclusa domenica 18 dicembre 2016.
Luogo: Triennale di Milano
Anno: 2016
Progetto: Mario Cucinella Architects
Progetto Allestimento: Mario Cucinella, Irene Giglio, Giuliana Maggio
con il contributo di Aldo Colonetti
Modelli: Yuri Costantini, Andrea Genovesi, Ambra Cicognani
Ufficio stampa: Michela Grosso
Allestimento: Mateca, Riva 1920, Paint Makers
Grafica: ZUP Design
Progetto Illuminazione: Filippo Cannata
Progetto della realtà virtuale: Vitruvio Virtual Museum
Communication partner: PPAN Comunicazione e Networking per il costruito
Realizzazione e montaggio video: Francesco Paolucci
Ringraziamenti
Urban Up, Infrastrutture Lombarde, Gruppo Ospedaliero San Donato, COIMA Fondazione Luigi Rovati.
Pubblicazione del libro Creative Empathy: Skira e Luca Molinari
Selezione dei libri consultabili in mostra: Manuel Orazi
Con il Patrocinio di: Regione Lombardia, Comune di Milano, Città di Sesto San Giovanni
Con il supporto di: Frassinagodiciotto, Samsung, Euroambiente, VideoWorks, Casone