La cabina dei Giardini rinasce a nuova vita tra yoga e solidarietà

Di Emanuela Giampaoli

Le ragazze del mercatino Re-use si aggiudicano il bando. L’architetto Cucinella firma, gratuitamente, il progetto di restyling.

L’ex cabina Enel dei Giardini Margherita di Bologna ha finalmente trovato un inquilino, o meglio, nuove inquiline, che se ne prenderanno cura e la tireranno a lucido. Dopo una decade di tentativi andati deserti […] il Comune ha assegnato tramite bando all’associazione Re-Use With Love la palazzina gialla affacciata su viale Gozzardini che un tempo serviva a dare la luce. A dar lustro alla riqualificazione dell’immobile ci penserà invece l’architetto Mario Cucinella, che si è fatto carico del progetto a titolo gratuito. L’idea non è solo quella di farne la sede dell’associazione che da anni organizza mercatini vintage a sostegno di opere benefiche, ma di creare un luogo di aggregazione per chi abitualmente frequenta i “giardini”.

[…] I lavori di ristrutturazione per i 168 metri quadrati al piano terra, cui si aggiungono un’ottantina di metri interrati, potrebbero partire tra 6/7 mesi, dopo aver verificato passaggi burocratici ed operativi, compresa la necessaria approvazione della Soprintendenza, che sulla struttura ha posto il vincolo. Se però tutto fila liscio, la nuova sede di Re-Use potrebbe inaugurare già nell’autunno 2020.

«Il progetto che ho in mente – spiega Cucinella – manterrà la struttura industriale, un progetto semplice perché queste operazioni si possono fare solo così.  Era un edificio che aveva un ruolo tecnico, pragmatico, ne rispetteremo la natura. Ci sarà una sala collettiva, un laboratorio, lo spazio per un bar. Ma ancora più interessante, ed è il motivo per cui ho accettato, è la possibilità che a dar nuova vita a questo luogo sia un’associazione che fa riuso, in questo caso di un edificio.  Un bel segnale pure per la città, la dimostrazione che si può lavorare su piccola scala per risolvere alcuni problemi di Bologna. Sono tanti i luoghi in cui si potrebbe intervenire, senza consumare altro suolo».

[…]