L’architettura, processo di cambiamento della società

Pubblicato
26 Sept 2018

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«Qualsiasi forma di creatività deve essere guidata da un percorso conoscitivo serio e approfondito. Anche l’architettura esige conoscenza ed empatia creativa con i luoghi dove si progetta. Per questo ho fondato SOS – School of Sustainability, dove i professionisti di domani, dei prossimi 20 anni, possono formarsi, crescere e affrontare le grandi sfide».

Con queste parole Mario Cucinella ha iniziato il racconto dell’avventura che per lui è stata ed è SOS – School of Sustainability, fondata a Bologna e oggi diretta da Massimo Imparato: con Imparato e con tre studenti della scuola (Laura Lamendola, Maria Pazzaglia, Valerio Vincioni), l’architetto Cucinella ha animato mercoledì 26 settembre l’incontro “La ceramica nel progetto sostenibile”, nell’ambito dei Café della Stampa al Cersaie di Bologna.

Saper “misurare” i materiali e il loro livello di sostenibilità è determinante nella progettazione di oggi e di domani. Diversi materiali, come il legno e come la ceramica, sono portatori di un messaggio antico quanto l’uomo. E tuttavia attuale. Acqua, terra, fuoco, frutto di una tradizione millenaria, oggi sostenuta da tecnologie all’avanguardia, rendono la ceramica tra i materiali più sostenibili a disposizione dei progettisti. In un’ottica nuova che vede sostenibilità e materialità sinonimi di comfort e benessere per le persone.

«La progettazione indifferente a luoghi, culture, condizioni paesaggistiche ed energetiche ha creato modelli non adeguati al clima e alle condizioni locali, tanto da trasformare il costruito non in opportunità, ma in problema energetico di dimensioni planetarie», ha proseguito Cucinella. L’esponenziale crescita delle città è stata una grande opportunità, ma le economie globali sempre più orientate al profitto hanno generato disattenzione verso le persone e creato luoghi di estraneità, come le periferie.

«Costruire nelle periferie è oggi una grande opportunità, che richiede una progettualità nuova ed esige il coinvolgimento delle istituzioni, del mondo accademico, delle imprese. Il progetto SeiMilano che ci vede attualmente coinvolti rappresenta un importante progetto di rigenerazione urbana nella cintura periferica sud ovest della città, e propone il tema della città-giardino, perseguendo un modello di sviluppo urbanistico caratterizzato dalla stretta simbiosi tra architettura e paesaggio», ha spiegato l’architetto.

Nell’ottica di Cucinella e di SOS, l’architettura deve tornare al centro del processo di cambiamento della società, in modo competente e influente, fornendo ai giovani che saranno i leader di domani gli strumenti per affrontare progettualmente le sfide del futuro. «Penso ai progetti del mio studio per la sanità, ad esempio, come la Città della Salute e della Ricerca a Sesto San Giovanni (Mi) o il nuovo Polo Chirurgico e delle Urgenze dell’Ospedale San Raffaele sempre a Milano. Progettare luoghi di cura pensando alla cura dei luoghi, ponendo attenzione al dettaglio e alla qualità degli spazi, ripercorrendo l’idea del luogo dell’ospitalità, del prendersi cura delle persone».

Una nuova idea di sostenibilità, che tenga conto della tecnica, della prestazione degli edifici, ma soprattutto di un rapporto tra architettura e paesaggio capace di generare identità. Un modello attento ai luoghi e alle persone: soltanto in questo modo la sostenibilità si trasforma da denuncia in azione, e l’architettura ristabilisce legami profondi tra persone, ambiente e costruito.

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