Mario Cucinella Architects per Roma Tre: il progetto del nuovo rettorato

Pubblicato
07 Jul 2017

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Articolo di Laura Milan

Tre torri a pianta ellittica dall’involucro vetrato realizzeranno 12.000 mq per un progetto che sorgerà a Roma lungo via Ostiense nell’area dell’ex Ente comunale di assistenza

Un Mario Cucinella decisamente impegnato su molti fronti diversi, compreso quello della Biennale di Architettura 2018, ha realizzato nei mesi scorsi il progetto, in project financing, del nuovo rettorato dell’Università Roma Tre, che sorgerà lungo la via Ostiense nell’area dell’ex Ente comunale di assistenza (ECA), non lontano dagli otto ettari degli ex mercati generali cha da più di dieci anni attendono, per adesso ancora invano, di completare la loro trasformazione.

La decisione di investire e ampliare il patrimonio immobiliare dell’università è giunta in un periodo di alterne fortune per gli atenei che, dopo la grande autonomia concessa a inizio millennio dalle varie riforme del sistema, stanno vivendo un momento di (forse giusta) contrazione dopo l’eccessiva espansione di corsi e proposte formative di tutti i generi e la progressiva colonizzazione di territori con sedi distaccate che, anch’esse in parziale chiusura e sicuramente non da sole, hanno contribuito a rendere più provinciale un’istituzione che dovrebbe andare nella direzione opposta.
[…]
Il progetto impostato da Mario Cucinella s’inserisce all’interno di un piano di sviluppo a medio termine dell’ateneo che, varato all’interno del programma triennale delle opere pubbliche 2014-16, mirava a consolidare la sua presenza nel quadrante sud ovest della capitale attraverso tre progetti portanti: il completamento della ristrutturazione dell’edificio dell’ex Vasca Navale a servizio del Dipartimento di Ingegneria e della biblioteca Scientifico Tecnologica, la prosecuzione nella riconversione dei padiglioni della pregiata area dell’ex Mattatoio per realizzare nuovi spazi da destinare alla Biblioteca delle Arti e ai corsi di Architettura […]e la costruzione di un nuovo edificio di 12.000 mq per il rettorato e gli uffici dell’amministrazione centrale lungo via Ostiense.

Inserito anche nell’ampio programma di riqualificazione dell’area Ostiense-Marconi-Garbatella, il nuovo edificio, che secondo quanto stabilito dal project financing verrà dato in concessione per 22 anni e richiederà una cifra di 34 milioni di euro la metà dei quali messa a disposizione dall’Università, verrà progettato e realizzato da un raggruppamento guidato dalla società di costruzioni romana CAM srl e si avvarrà dei contributi progettuali di Milan ingegneria (strutture), Manens-Tifs (impianti) e della consulenza paesaggistica di studio Land.
I 12.000 nuovi mq previsti si realizzeranno all’interno di tre edifici a torre affiancati di perimetro ellissoide, che si elevano per un numero di livelli fuori terra che varia dagli otto ai dieci. L’affiancamento di vetro e verde, previsto in parte verticale e in parte orizzontale sotto forma di prato ma anche di piccoli orti urbani, crea dialogo tra gli interni e gli esterni e tra ciò che è coperto e ciò che invece non lo è. L’involucro che avvolge tutte le nuove costruzioni è costituito da una superficie trasparente e continua di vetro, mentre una grande piastra coprirà parzialmente l’area esterna permettendo da una parte di sfruttare doppiamente gli spazi non costruiti e dall’altra di realizzare una doppia piazza, coperta e all’aperto, che legherà gli edifici e fornirà luoghi di passaggio, sosta e aggregazione.

All’interno dei volumi, le aree di rappresentanza si affiancano agli spazi necessari alle attività che il nuovo costruito ospiterà: uffici per l’amministrazione, un’aula magna con alcune aule per la didattica, segreterie e sale riunioni, mentre gli indispensabili servizi e un ampio parcheggio sono posizionati in due indispensabili livelli sotterranei.
Tratto distintivo per lo studio bolognese, un approccio estremamente attento alle istanze della sostenibilità fa largo utilizzo di una progettazione passiva che definisce orientamenti e distribuzioni interne degli edifici, sceglie aggetti interni che, variando in funzione dell’esposizione, gestiscono l’irraggiamento e il movimento del calore e creano un effetto camino che aiuta a raffrescare gli interni. Sui fronti è pensato il posizionamento di verde “collaborante” con il costruito, che, caduco, a seconda delle stagioni è in grado di contribuire alla regolazione del passaggio di calore tra interno ed esterno e l’ingresso di luce naturale massimizzandola quando ce n’è maggiormente bisogno.

 

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