Mario Cucinella disegna l’ospedale del futuro per il San Raffaele di Milano

Pubblicato
19 Dec 2016

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Di Massimiliano Carbonaro

Grazie a un sistema di piazze, Cucinella abbandona lo schema delle piastre orizzontali per elevarsi in altezza

Una nuova idea di ospedale capace di prendersi cura anche del benessere psicologico dei degenti, elegante nell’architettura che non è più solo funzionale, soprattutto una nuova idea di ospedale che guarda verso l’alto: sono tanti gli elementi emersi durante l’incontro a Milano dal titolo “L’Ospedale del Futuro: il ruolo dello sviluppo tecnologico, del rispetto ambientale, del risparmio energetico e dell’uso di materiali innovativi”. Ma soprattutto è stata presentata la nuova struttura ospedaliera che verrà realizzata all’interno del San Raffaele di Milano che grazie ad un progetto firmato dall’architetto Mario Cucinella abbandona lo schema delle piastre orizzontali per elevarsi in altezza con un’idea architettonica capace di unire gli aspetti funzionali della nuova medicina con la ricerca del bello.

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Il progetto firmato da Mario Cucinella

“Il progetto nasce per rispondere ad una domanda precisa del committente – commenta l’architetto Mario Cucinellasiamo nel cuore del san Raffaele con spazi limitati dagli immobili che già esistono. L’idea è di un edificio compatto per la natura del sito dove coniugare l’uso dello spazio e l’efficienza, legato all’innovazione dei processi sanitari, con l’attenzione ai percorsi interni e agli sviluppi della robotica medica. Insomma prima ancora di porci domande di natura estetica, è stato necessario conoscere questo mondo. Penso – ha aggiunto l’architetto – che negli ultimi anni ci si sia molto specializzati nell’architettura ospedaliera ma che queste strutture siano diventati quasi luoghi ostili, certo con un loro pragmatismo, ma senza sensibilità”.

L’immagine architettonica fatta di una serie di lamelle esterne di ceramica che si elevano con le punte verso l’alto e una trasparenza quasi “opalina” rappresentano per il progettista la volontà di raffigurare una melodia di Keith Jarrett con un ritmo musicale e uno spartito ideale.

“Spariscono quelle finestre tutte uguali – commenta – per una facciata protetta da queste lame di ceramica pensate per difendere l’edificio dall’irraggiamento solare, ma anche dall’enorme contenuto estetico. L’ospedale diventa un oggetto plastico non duro, ritmico, attento all’ambiente e all’efficienza energetica”.

Così il susseguirsi delle lamelle appare in numero maggiore nella facciata Sud, mentre a Nord queste sono più aperte. Grande attenzione è stata rivolta agli spazi di collegamento verticali e orizzontali, e allo sfruttamento della luce naturale per l’illuminazione anche dei collegamenti sotterranei. Inoltre le vernici esterne saranno arricchite di biossido di titanio per le capacità fotocatalittiche.

“Mi piace – conclude Cucinella – la corrispondenza tra architettura e richieste ambientale. Un progetto che non abbia solo funzioni estetiche. Si capisce in questo modo la sua forma a cui si aggiunge una sorta di basamento oscuro come un estruso dalla terra ricoperto da un grande giardino che serve per offrire benessere ai pazienti”.

Uno dei temi forti infatti ripresi da questo progetto è la ricerca appunto del benessere non solo fisico, ma anche psicologico dei degenti. Tema che secondo l’architetto deve essere ben presente nell’ospedale del futuro legato alle tecnologie, ma anche al rapporto con i luoghi, concetto che già apparteneva alla cultura islamica dove si considerava il rapporto tra cure, ambiente ed aspetto psicologico. L’intervento del San Raffaele è solo il primo pezzo di una partita più ampia che vedrà il Gruppo San Donato molto attivo con investimenti per circa 300 milioni per il 2017. ”

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