Il primo incontro, introdotto da Lorenza Bravetta e in dialogo con Matteo Balduzzi, è dedicato a Taranto, città al centro della storia industriale italiana dal dopoguerra ad oggi e che rappresenta forse l’esempio più incisivo delle lacerazioni prodotte dal dissidio inconciliabile tra produzione e salute, tra riforma della fabbrica e nuove fonti d’investimento.
Con l’emergenza pandemica, la prospettiva politica che ha orientato la lotta dei movimenti tarantini durante l’ultimo decennio è diventata, improvvisamente, una rivendicazione globale. In ogni continente cittadine e cittadini si sono mobilitati affinché siano assunte misure per la tutela della salute dei lavoratori, del contesto sociale e dell’ambiente, dimostrando l’urgenza di trasformare le nostre città e i nostri comportamenti.
In questo contesto anche l’architettura e l’urbanistica devono essere ripensate in termini di maggiore autenticità, non in termini di semplice comunicazione e propaganda demagogica.Durante la serata si discuterà di come sta cambiando il capoluogo pugliese, verso quali economie e quali forme di convivenza si proietta, con l’architetto Mario Cucinella e con l’Assessore ai Lavori Pubblici, Pianificazione Strategica e Innovazione di Taranto Ubaldo Occhinegro.
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