Mario Cucinella firma la storica Fondazione Luigi Rovati di Milano

Pubblicato
28 Oct 2022

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In corso Venezia a Milano lo studio di architettura guidato da Mario Cucinella firma il progetto di riqualificazione della Fondazione Luigi Rovati. Un museo dove l’arte etrusca si mescola in armonia con le opere più contemporanee.

Mario Cucinella firma la storica Fondazione Luigi Rovati di Milano

Antico e moderno. Arcaico e contemporaneo. Dagli Etruschi ad Arturo Martini, passando per le tele tagliate del celebre Lucio Fontana ai disegni in carboncino di William Kentridge. E poi ancora ex voto, piccoli bronzi e grandi vasi come quello raffigurante l’immagine di un banchetto etrusco realizzato da Picasso. In Porta Venezia – una delle vie centrali più amate di Milano – un nuovo museo propone una lettura trasversale dell’arte italiana e internazionale con una selezione di oltre 250 opere che portano il visitatore dal mondo dell’arte etrusca a quello dell’arte contemporanea. L’intervento di recupero architettonico dello storico palazzo ottocentesco della Fondazione Luigi Rovati, porta la firma di MCA Mario Cucinella Architects, lo studio di architettura che ha riportato la sede dell’attuale museo all’originario splendore.

©Giovanni De Sandre

Il progetto di riqualificazione – avviato nel 2015 – ha previsto la realizzazione di nuovi spazi adibiti a museo e pensati nel pieno rispetto dell’edificio preesistente. Qui infatti, l’architetto Mario Cucinella si è occupato non solo del rifacimento della facciata, ma anche della progettazione degli ambienti interni, degli allestimenti e della Direzione Artistica generale. Dall’ampliamento del piano terra all’ipogeo espositivo, sino al piano nobile – dove il percorso artistico prosegue mantenendo lo stile e lo spirito del palazzo – a fare bella mostra di sé affianco a ceramiche, bronzi e ori etruschi, troviamo le opere che hanno segnato un’intera era. Picasso, Giacometti, De Chirico e persino uno dei più importanti esponenti della Pop Art Americana, Andy Warhol con The Etruscan Scene: Female Ritual Dance del 1985.

©Giovanni De Sandre

L’edificio si trasforma così in un viaggio nel tempo dell’arte, nelle sue espressioni tecniche, poetiche e umane. Arte e architettura, forma e materia, città e civiltà. Dai guerrieri al rapporto con la natura, dalla bellezza all’incontro con gli Dei. «Questo non è solo un museo», ha commentato lo stesso Mario Cucinella, «È una produzione di nuove visioni culturali, un impegno sociale di straordinaria rilevanza per il nostro tempo». Inoltre, dopo la facciata, il restauro e il riposizionamento delle boiserie e degli arredi preesistenti – progettati e introdotti nel palazzo dall’architetto Filippo Perego nella prima metà del ‘900 – altro elemento fondamentale è stato il restyling del giardino esterno, progettato dallo studio Greencure Marilena Baggio.

©Giovanni De Sandre

A catturare l’attenzione dei più curiosi, è anche l’affascinate spazio in penombra avvolto da 30.000 conci di pietra che, disegnati uno ad uno,  avvolgono in maniera continua tutto lo spazio. Un luogo che prende ispirazione dalle tombe di Cerveteri,  tra le poche architetture etrusche giunte a noi. Insomma, si tratta dell’ipogeo. Lo spazio espositivo dove i preziosi reperti sembrano essere proprio contestualizzati nel loro ambiente. Qui, uno spazio appartato ospita la sezione “Cercare il bello”, in cui piccoli cubi di cristallo racchiudono gioielli, monili etruschi e oggetti preziosi, come la testina di donna in bronzo dorato di Alberto Giacometti e il guerriero Cernuschi, un raffinato bronzo votivo etrusco.

Infine, progettata pensando ai bambini, la Children’s room – anch’essa situata sul piano ipogeo – è dedicata ai laboratori didattici e, anche a tutti gli appassionati di architettura che possono qui ammirare, attraverso una grande vetrata, la struttura di sostegno che si nasconde dietro le cupole in pietra.

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