Nuovo Picchio: l’ultima pillola di bellezza del Workshop Ricostruzione

Pubblicato
13 May 2019

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Sabato 1° giugno 2019, a pochi giorni di distanza dal 7° anniversario di quel 29 maggio 2012, in cui qualche minuto dopo le 9, una scossa di terremoto di magnitudo 5.8, con epicentro nella provincia di Modena, fece tremare l’Emilia Romagna scrivendo una delle pagine più tristi della storia nazionale, sarà inaugurato a San Felice sul Panaro (MO), il Centro Socio Sanitario residenziale per portatori di disabilità “Nuovo Picchio”.

Si tratta dell’ultimo dei cinque progetti realizzati grazie al trust “Nuova Polis” che il 30 maggio, giorno successivo alla seconda scossa del terremoto, ha visto i presidenti di Confindustria, Confservizi, CGIL, CISL e UIL unirsi ed attivare un fondo di solidarietà per le popolazioni, i lavoratori e i sistemi produttivi colpiti dal sisma. Lavoratori e industriali si sono trovati fianco a fianco con un obiettivo comune, condividendo un “meccanismo” semplicissimo: i primi contribuivano in forma volontaria donando il valore di un’ora di lavoro; l’impresa aggiungeva una somma pari a quella versata dai propri dipendenti.

Una collaborazione e uno sforzo collettivo che portato alla realizzazione di cinque edifici, la Casa della Musica di Pieve di Cento (BO), il Centro Polifunzionale di Arte e Cultura di Bondeno, il Centro Ricreativo di Quistello (MN), la nuova scuola di Danza di Reggiolo (RE) e infine il Centro Socio Sanitario “Nuovo Picchio” di San Felice sul Panaro (MO).

Tutti progetti che hanno avuto come obiettivo contribuire a rivitalizzare i territori feriti dagli effetti del terremoto, creando opere funzionali alle esigenze espresse dai lavoratori, dalle loro famiglie e dalle imprese.

«Cinque Pillole di bellezza» le ha definite l’architetto Mario Cucinella, che per la progettazione aveva coinvolto nel workshop “Costruire per ricostruire” sei giovani architetti e ingegneri under 30 residenti nelle aree colpite dal sisma: Arianna Balboni, Mirco Bianchini, Francesco Galli, Valentino Gareri, Federico La Piccirella, Clelia Zappalà. Cinque Pillole di bellezza esempi di cura, di sostenibilità e di radicamento nel territorio con l’ambizione di dare forma attraverso l’architettura ai nuovi bisogni di aggregazione.

«In ogni progetto – racconta l’architetto Marco Dell’Agli, responsabile dei progetti del Workshop Ricostruzione, in un’intervista al Giornale dell’Architetturaabbiamo cercato di combinare specificità del paesaggio e dei luoghi con innovazione e riconoscibilità. Non posso dire che il risultato sia stato un linguaggio architettonico unico, ma abbiamo evitato “gesti prepotenti” perché volevamo che questi edifici fossero di semplice comprensione e friendly per le comunità a cui erano destinati. In parallelo abbiamo esplorato le tecnologie costruttive espresse dalle aziende del territorio e abbiamo cercato di applicarle nei nostri edifici. In questo modo abbiamo dato valore a tutte quelle persone che con il loro lavoro hanno permesso questa iniziativa».

Un percorso che si concluderà con l’inaugurazione dell’ultima pillola di bellezza del Workshop Ricostruzione, il Centro Socio Sanitario residenziale per portatori di disabilità “Nuovo Picchio” di San Felice sul Panaro, una struttura destinata ad accogliere fino a 22 ospiti con gravi disabilità e che servirà un bacino d’utenza di nove comuni dell’area nord della provincia di Modena. Uno spazio senza barriere, progettato attorno al concept dell’archetipo del fienile, completamente permeabile grazie alle ampie vetrate, che permettono di instaurare un rapporto visivo, tra esterno e interno, ai ragazzi che usufruiranno della struttura. Le aree verdi sono studiate secondo i principi dell’healing garden che permettono di favorire e migliorare la salute e il benessere degli ospiti attraverso la scelta delle specie vegetali e il disegno dei percorsi pavimentati, trasformando il giardino in uno spazio terapeutico.

«L’esempio della ricostruzione dell’Emilia-Romagna – ha affermato qualche anno fa l’architetto Cucinella – dimostra come la forza di una collettività si sia rappresentata con l’architettura di nuove scuole e nuove opere al servizio dei cittadini. […] L’architettura di qualità promuove valori importanti come la bellezza, il design, l’ecologia, la qualità ambientale, l’innovazione, la sostenibilità e contribuisce a dare valore al territorio creando una nuova empatia con il paesaggio. La bellezza è contagiosa!».

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