Otto itinerari per un viaggio alla riscoperta dell’Arcipelago Italia, in mostra nel Padiglione curato da Mario Cucinella

Pubblicato
20 May 2018

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Venezia 21/05/2018 – Lavori in corso alle Tese delle Vergini dell’Arsenale per mettere a punto l’allestimento di Arcipelago Italia, la mostra curata da Mario Cucinella per il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018. Aperto al pubblico dal 26 maggio 2018, il Padiglione Italia è promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane (DGAAP) del MiBACT.

Nella prima Tesa sono in costruzione otto grandi libri, metafora di una guida turistica, che accoglieranno il visitatore conducendolo in altrettanti itinerari inediti lungo i quali scoprire una selezione di progetti di architettura contemporanea, ma anche borghi storici, cammini, paesaggi e parchi naturali che descrivono l’arcipelago dei territori interni del nostro Paese. Nella seconda Tesa, invece, un sistema di tavoli – che riconfigura un arcipelago in tre dimensioni – ospiterà l’esito del percorso progettuale, frutto del lavoro di un collettivo. Un gruppo di sei studi emergenti selezionati dal curatore, con la collaborazione di università ed esperti tematici hanno dato vita a cinque progetti sperimentali di “edifici-ibridi”.

Il viaggio raccontato da Arcipelago Italia si snoda lungo una parte consistente del Paese, attraversando l’arco alpino e la dorsale appenninica per poi giungere in Sardegna. È questo lo strumento scelto per portare il Padiglione Italia sui territori, partendo da una call lanciata a giugno 2017, che si proponeva l’obiettivo di individuare esempi concreti di progetti realizzati e in corso, capaci di sottolineare il ruolo che l’architettura contemporanea può svolgere all’interno di insediamenti distanti dai grandi centri, spesso percepiti come luoghi di passaggio e marginali, ma in grado di riacquistare centralità nel dialogo tra nuove esigenze, stratificazione storica e paesaggio.

Tra le 500 candidature, sono state scelte una settantina di opere contemporanee, raggruppate in otto itinerari: Alpi Occidentali, Alpi Orientali, Appennino Settentrionale, Appennino Centrale, Appennino Sannita – Campano – Lucano, Sub- appennino Dauno – Alta Murgia – Salento, Appennino Calabro-siculo, Sardegna.

“L’esito della call lanciata circa un anno fa è un racconto stratificato – commenta il curatore Mario Cucinella in cui si vuole preservare il complesso sistema di relazioni con il contesto spaziale e temporale entro cui le opere sono inserite. La volontà è duplice – spiega il curatore Mario Cucinella – si è tentato di dare una lettura dell’architettura contemporanea alternativa a quanto offerto dalle città metropolitane, che sono solo una parte minoritaria del nostro Paese, andando a ricercare gli esempi virtuosi talvolta nascosti nei territori meno noti”.

“Progetti su diverse scale che esprimono un rapporto di giusta misura con il contesto entro il quale sono inseriti – commenta Federica Galloni, Direttore Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane e Commissario Padiglione Italia – ne emerge un panorama multiforme e variegato del Paese, dove spiccano la buona qualità del progetto contemporaneo
e il valore aggiunto del processo che lo ha generato. Realtà locali sensibili ai valori della stratificazione storica e del paesaggio che attraverso progetti sostenibili trovano risposte alle esigenze delle comunità locali”.

La qualità diffusa nei territori interni italiani. Sintesi degli otto itinerari.

Nel primo itinerario, quello delle Alpi Occidentali, scopriamo residenze rurali dove i materiali locali sono usati in chiave attuale; antichi fienili che diventato luoghi al servizio del vivere odierno; borghi che rappresentano la testimonianza concreta della possibilità di riportare alla vita aree in completo abbandono, segno di un dialogo possibile tra patrimonio storico e l’architettura contemporanea.

Dal Pizzo di Gino fino a Gorizia, attraversando le Dolomiti, inizia il secondo itinerario, quello delle Alpi Orientali, dove incontriamo infrastrutture immerse tra radure boschive e paesaggi alpini che non mostrano alcuna evidenza di presenza umana. Interventi di valorizzazione che hanno saputo rispondere ai problemi di dissesto, di connessione verticale e di dotazioni impiantistiche, tramite una riuscita rilettura architettonica dei manufatti.

Nel terzo itinerario, proseguendo lungo l’Appennino Settentrionale, troviamo borghi riqualificati nelle strutture funzionali, frutto del risultato collettivo di attori pubblici e privati. Innovative micro-architetture che dialogano con il paesaggio agricolo circostante a pochi metri dai centri storici.

Arriviamo al quarto itinerario, quello lungo l’Appennino Centrale dove nuovi spazi produttivi si legano in modo armonioso al territorio, attraverso un sapiente utilizzo dei materiali e superfici. Progetti che si inseriscono in un’ottica di salvaguardia delle tradizioni contadine con lo scopo di valorizzare gli itinerari turistici locali e i prodotti del territorio.

Nel quinto itinerario, raggiungiamo l’Appennino Sannita – Campano – Lucano. Adeguamento sismico, restituzione di nuovi spazi collettivi, luoghi dove tecnologia e modernità si relazionano con paesaggi e tradizioni attraverso azioni di recupero integrato sono il cuore di questa storia.

Il sesto itinerario ci porta a sud lungo il Sub- Appennino Dauno – Alta Murgia – Salento, dove siti storici recuperati e valorizzati diventano occasione per riqualificare interi territori, paesaggi plasmati dall’attività produttiva come quelli delle cave, possono essere ripensati secondo un approccio circolare di riuso, esempi e insieme metafora di un paesaggio “naturalmente” sottratto al suo destino residuale.

Il settimo itinerario, l’Appennino Calabro- siculo, svela spazi frutto di una ricostruzione artistica e visionaria, il cui esito e rapporto estetico con il territorio hanno dato vita a luoghi considerati opere d’arte.

Finiamo il nostro viaggio con l’ottavo itinerario che ci porta in Sardegna. Qui nel cuore montuoso dell’isola, dove è ancora forte la tradizione artigiana, strutture obsolete diventano occasione per realizzare piccole opere di architettura, che creano veri e propri “free spaces”, mentre la rigenerazione di edifici pubblici diventa occasione per stimolare il rilancio socio – culturale dei paesi, sul tema emergente dello spopolamento.

Un’esplorazione lungo l’Arcipelago che ha permesso di conoscere i luoghi attraverso le architetture e le architetture attraverso i luoghi, sintesi tra la storia, il paesaggio e le comunità.
Gli itinerari saranno raccontati nel catalogo del Padiglione Italia edito da Quodlibet su progetto grafico di Zup Design e in uno speciale Annex di Domus – Viaggio in Italia in uscita a giugno 2018 grazie al supporto di Edison e SOS – School of Sustainability.
Il Padiglione Italia alla Biennale Architettura 2018 è realizzato grazie al supporto degli sponsor Iris Ceramica Group, Nice SpA, FederlegnoArredo e Gruppo San Donato. Gli sponsor tecnici sono iGuzzini, Riva 1920, Urbo e Specchio Piuma Srl. SOS – School of Sustainability è knowledge partner.

 

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