Pollution: una rivoluzione che dura da 46 anni.

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06 Jun 2018

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06/06/20108 – Presentato oggi a Bologna, Pollution 2018

Sono gli anni Settanta e da un’idea della Fondazione Iris nasce Pollution un’azione artistica rivoluzionaria per riflettere sull’inquinamento quale denuncia politica, sociale e ambientale.

In Piazza Santo Stefano a Bologna, dall’8 al 14 ottobre 1972, Gianni Sassi, direttore artistico della Fondazione Iris Ceramica e motore dell’intero progetto, affida a 26 artisti, il compito di disegnare l’orizzonte di una coscienza ecologica e raccontare altrettanti «modi di gestire una natura mutante».

Mario Ceroli, Ugo La Pietra, Armando Marrocco, Claudio Parmiggiani, Gianni Ruffi e il gruppo UFO realizzano alcune delle installazioni in Piazza pavimentata con diecimila piastrelle di ceramica che riproducono una zolla di terra, prodotte per l’occasione da Iris Ceramica. La stessa immagine è anche la copertina del disco Pollution di Battiato  di quell’anno, che sempre lì si esibisce il giorno di chiusura della mostra.

L’orizzonte di quella sfida, oggi ancor più attuale, è racchiusa nell’indicazione che già poneva l’allora e odierno Presidente, Romano Minozzi: “IRIS ritiene che i problemi della qualità della vita stiano già influenzando pesantemente la situazione industriale italiana e che in un prossimo futuro essi diventeranno di importanza fondamentale” (Intervista su HUMUS n.1, 1973). In 46 anni, la stessa azienda, parte della Holding Iris Ceramica Group, che conta al suo interno 8 marchi di riferimento, è ora in grado di offrire un modello di fabbrica a emissione zero e prodotti che annullano l’impatto sull’ambiente: la condizione ideale per creare un laboratorio stabile per interrogarsi sulla relazione tra uomo, natura e spazio pubblico.

Durante la presentazione di oggi, Federica Minozzi, Ceo di Iris Ceramica Group, ha sottolineato quanto sia importante “non aver paura del cambiamento ma cercare il cambiamento“.

In continuità con la potenza del messaggio e il valore culturale e sociale di Pollution 1972, Iris Ceramica Group promuove Pollution 2018 individuando nei giovani, i visionari di oggi, in grado di immaginare il futuro, una risorsa per definire nuovi approcci allo spazio urbano e stabilire una rinnovata gerarchia di valori sostenibili per l’uomo e il suo ambiente.

E’ ai giovani professionisti dell’accademia di studi post-laurea SOS School of Sustainability, fondata a Bologna da Mario Cucinella, che è stato affidato il compito di declinare i temi di Pollution 2018. La metodologia adottata nel programma di studi e la visione olistica con cui SOS affronta i temi della sostenibilità, sono la base su cui costruire un progetto che integra educazione, ricerca e pratica professionale.

“Con Iris Ceramica Group ci lega una profonda comune visione sulla sostenibilità”, afferma Mario Cucinella, “azienda impegnata fortemente su questo tema sin dagli anni Settanta, con Pollution, per una nuova estetica dell’inquinamento e la pubblicazione di humus (1973-1975), quadrimestrale di cultura, strategia e tecnica della ceramica. Già in quegli anni la proprietà aveva una visione chiara sul rapporto della produzione industriale e l’inquinamento. Una visione che è rimasta nel DNA dell’azienda e oggi, dopo quasi 50 anni, ha trasformato questo problema in un’opportunità non solo economica ma anche ambientale. Il futuro sarà sempre più legato alla qualità delle materie, alla capacità che le materie avranno di svolgere un ruolo attivo nella riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di CO2. Non solo una logica attiva ma di filiera di produzione”.

Pollution 2018 avrà il carattere di un laboratorio di condivisione e ascolto a più voci, e vedrà la partecipazione di Iris Ceramica Group,  SOS School of Sustainability, studenti di International School Bologna, Ascolto Attivo, Laboratorio delle Idee ed esperti di diversi ambiti disciplinari, ciascuno dei quali è portatore di competenze e di un modo alternativo di percepire e vivere lo spazio urbano.

Il gruppo di lavoro ha tracciato un percorso che, partendo dalla denuncia che ha caratterizzato la prima edizione di Pollution, si snoda alla ricerca di nuovi strumenti che permettano un uso responsabile, condiviso e partecipe dello spazio urbano, dove ricostruire il legame tra uomo e natura.

La riflessione che sta emergendo troverà sua rappresentazione nel centro storico di Bologna in occasione della prossima edizione di Cersaie 2018.

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