Un percorso che fa uso di effetti chiaroscurali, resi possibili dai grandi conci di pietra forte fiorentina brillante di quarzo, e costellato dai vasi che sembrano fluttuare nello spazio, retti a mezz’aria su piani sospesi, quasi invisibili all’interno di grandi teche trasparenti.
Da questo luogo suggestivo si riemerge all’interno dell’architettura ottocentesca del palazzo.
I piani superiori dell’edificio sono stati studiati per ospitare le funzioni connesse all’attività museale, come la biblioteca, la sala conferenze, gli spazi per esposizioni temporanee e il ristorante all’ultimo piano.
Al piano terra, una grande hall d’ingresso accoglie il visitatore con una libreria, connettendo il bistrot con il giardino interno.
L’idea che sostiene il progetto è quella di fare del museo un luogo aperto alla città, in cui il visitatore, come un ospite di un semplice ma raffinato salotto cittadino, possa sostare, chiacchierare e incuriosirsi.