SIEEB, Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building

Un progetto in simbiosi con il contesto e con il clima

Centro sino-italiano di istruzione, formazione e ricerca per la protezione dell’ambiente e la conservazione dell’energia

Nato da una joint venture tra i governi italiano e cinese, il SIEEB - Sino-Italian Ecological and Energy Building, realizzato nel campus della Tsinghua University (Pechino, Cina), rappresenta un esempio concreto di prassi progettuali e costruttive volte a realizzare edifici a basso consumo energetico, in vista degli obiettivi mondiali per la riduzione delle emissioni di CO2.

È un’opera che nasce tenendo conto di un contesto urbano molto denso, della topografia e del clima della capitale cinese caratterizzato da estati calde e umide e inverni rigidi e secchi, con venti freddi provenienti da nord, dal deserto del Gobi.

Numerosi test e simulazioni, hanno portato ad una forma che ha consentito l’ottimizzazione delle prestazioni energetiche: la domanda di illuminazione artificiale e di elettricità prodotta con sistemi attivi è soddisfatta, ove possibile, attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.

Modello di studio, dettaglio delle terrazze

Archivio MCA

Ispirato idealmente a una foglia che, attraverso la luce, attiva il processo di fotosintesi, il SIEEB ha una particolare forma a “C” verso il fronte sud che consente l’accesso alla luce naturale durante la mattina e il pomeriggio ed è caratterizzata da gradoni discendenti che ospitano giardini pensili, integrati nel sistema di ombreggiamento della facciata rivestito di pannelli fotovoltaici.

Il fronte nord, cieco, è rivestito da una parete blu opaca altamente isolata, al fine di proteggere l’edificio dai venti freddi invernali.

L’interno della corte ospita elementi vegetali e una piccola cascata tipici delle architetture dei giardini sia italiane sia orientali, a simboleggiare la relazione culturale tra Italia e Cina.

La foglia è il modello di riferimento del progetto. Il fronte sud con il sistema di terrazze sfalsate con fotovoltaico integrato trae ispirazione dalla modalità con cui le foglie si distribuiscono in una pianta per captare la luce.

L’edificio, pensato a nord come un guscio protettivo, si apre invece a sud verso il sole.

La facciata nord, che costituisce l’accesso principale dal campus, è progettata in modo da risultare quasi del tutto opaca e altamente isolata per proteggere l’edificio dai freddi venti invernali.

Le facciate sud, ombreggiate dai piani e dalle strutture a sbalzo, sono trattate in modo da risultare maggiormente trasparenti. I lati esterni est e ovest sono rivestiti con una doppia pelle composta da una semplice struttura a facciata continua, con un gioco di moduli opachi/trasparenti e una facciata serigrafata esterna.

©Daniele Domenicali

Particolare attenzione è stata riservata all’ottimizzazione della luce naturale attraverso lo studio di un elemento orizzontale riflettente (light shelf) integrato nella facciata. Negli uffici e nei laboratori è stato utilizzato un sistema automatico di regolazione del flusso luminoso attraverso l’installazione di reattori elettronici negli apparecchi di illuminazione. Il funzionamento di tali reattori viene controllato da fotosensori (rilevatori di presenza e luminescenza), regolando così il flusso luminoso richiesto nei diversi locali

©Daniele Domenicali

Il progetto bioclimatico

Graphic Design di ZUP Design

©Gabriele Basilico

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