Il Padiglione Italia si configura come un’architettura aperta, permeabile e accogliente, che rilegge in chiave contemporanea i valori dell’ospitalità e del paesaggio italiani. Il progetto sviluppa un linguaggio fluido e modulare, in cui trasparenza, luce naturale e materia organica definiscono lo spazio e ne orientano l’esperienza.
Il corpo principale si articola attorno a un ampio foyer d’ingresso, contraddistinto da una facciata trasparente e traspirante che filtra la luce naturale, schermando al contempo gli ambienti interni. L’involucro esterno è composto da una facciata tessile semitrasparente, realizzata con una membrana permeabile in fibre minerali che contribuisce alla regolazione termo-luminosa passiva, accentuando il carattere effimero e reversibile dell’edificio.
Questa “pelle” contribuisce al controllo della radiazione solare, favorisce la ventilazione naturale e riduce il consumo energetico svolgendo un ruolo attivo nel definire il rapporto tra interno ed esterno, regolando luce, aria e temperatura, e costruendo una relazione continua con l’ambiente circostante.
La struttura portante è interamente realizzata in legno lamellare, con un sistema modulare a secco che genera un ritmo spaziale dinamico: un reticolo di travi e pilastri che riproduce con la sapienza dei sistemi tecnologici giapponesi un grande soffitto a cassettoni italiano, producendo ombre cangianti lungo tutto l’arco della giornata. L’articolazione architettonica riflette i principi di flessibilità e reversibilità, mentre l’involucro è concepito per mitigare le condizioni climatiche e luminose del contesto di Osaka.
Il padiglione è suddiviso in due volumi. Il volume principale è costituito da un grande Hangar che ospita l’esperienza espositiva, culminando in copertura con una grande terrazza visitabile, un giardino pensile ispirato alla tradizione italiana del giardino all’italiana, reinterpretato in chiave contemporanea come un complesso ecosistema vivente. Il disegno organico del verde si riflette nel paesaggio espositivo e dialoga con l’anello circolare del sito Expo, creando un contrappunto tra visione panoramica e immersione esperienziale. Ogni elemento costruttivo – dai materiali alla geometria – è stato scelto per ridurre l’impatto ambientale e promuovere una connessione sensibile tra uomo, architettura e natura. L’edificio non si impone, ma si inserisce nella Baia di Osaka, incarnando la relazione tra sostenibilità e bellezza, cuore della cultura progettuale italiana.