“Città Miniera. Design, Dismantle, Disseminate”, è la proposta di Mario Cucinella Architects per Solferino28, Corriere della Sera alla Design Week 2024.L’installazione affronta il tema della città del futuro in un’ottica rigenerativa, in cui lo spazio antropico non è più visto come qualcosa che sottrae alla natura, ma ispirandosi a essa ne trae ispirazione e prova ad autorigenerarsi. L’Urban Mining, viene identificato come un processo di recupero e di gestione del “patrimonio antropogenico” (materie prime estratte e poi trasformate in infrastrutture, edifici e beni di uso quotidiano) con l’obiettivo di rigenerare la materia e riutilizzarla.
Il cortile della sede storica del Corriere della Sera in Solferino 28 viene ridisegnato partendo da un oggetto semplice, povero e di uso “quotidiano”: la cassa della raccolta degli ortaggi. Questa rappresenta il modulo che assemblato dà vita alla Città Miniera; una quinta urbana, smontabile e riassemblabile, che racconta un nuovo modo di costruire e di progettare le nostre città e le nostre vite.
Il cortile della sede storica del Corriere della Sera in Solferino 28 viene ridisegnato partendo da un oggetto semplice, povero e di uso “quotidiano”: la cassa della raccolta degli ortaggi. Questa rappresenta il modulo che assemblato dà vita alla Città Miniera; una quinta urbana, smontabile e riassemblabile, che racconta un nuovo modo di costruire e di progettare le nostre città e le nostre vite.
Il cortile della sede storica del Corriere della Sera in Solferino 28 viene ridisegnato partendo da un oggetto semplice, povero e di uso “quotidiano”: la cassa della raccolta degli ortaggi. Questa rappresenta il modulo che assemblato dà vita alla Città Miniera; una quinta urbana, smontabile e riassemblabile, che racconta un nuovo modo di costruire e di progettare le nostre città e le nostre vite.
Il cortile della sede storica del Corriere della Sera in Solferino 28 viene ridisegnato partendo da un oggetto semplice, povero e di uso “quotidiano”: la cassa della raccolta degli ortaggi. Questa rappresenta il modulo che assemblato dà vita alla Città Miniera; una quinta urbana, smontabile e riassemblabile, che racconta un nuovo modo di costruire e di progettare le nostre città e le nostre vite.
Il cortile della sede storica del Corriere della Sera in Solferino 28 viene ridisegnato partendo da un oggetto semplice, povero e di uso “quotidiano”: la cassa della raccolta degli ortaggi. Questa rappresenta il modulo che assemblato dà vita alla Città Miniera; una quinta urbana, smontabile e riassemblabile, che racconta un nuovo modo di costruire e di progettare le nostre città e le nostre vite.
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Il visitatore si troverà immerso all’interno di uno skyline smontabile, una foresta di torri luminose in cui lungo il percorso si disseminano alcuni dei possibili temi della Città Miniera e della società del futuro come ad esempio: I materiali della città; La città materiale e la città immateriale (digitale); Il legno di città; La micromobilità condivisa e intelligente; La città vivente (con le “vegetazioni di città”) e La città vissuta dalle persone.
Il visitatore si troverà immerso all’interno di uno skyline smontabile, una foresta di torri luminose in cui lungo il percorso si disseminano alcuni dei possibili temi della Città Miniera e della società del futuro come ad esempio: I materiali della città; La città materiale e la città immateriale (digitale); Il legno di città; La micromobilità condivisa e intelligente; La città vivente (con le “vegetazioni di città”) e La città vissuta dalle persone.
Il visitatore si troverà immerso all’interno di uno skyline smontabile, una foresta di torri luminose in cui lungo il percorso si disseminano alcuni dei possibili temi della Città Miniera e della società del futuro come ad esempio: I materiali della città; La città materiale e la città immateriale (digitale); Il legno di città; La micromobilità condivisa e intelligente; La città vivente (con le “vegetazioni di città”) e La città vissuta dalle persone.
Il visitatore si troverà immerso all’interno di uno skyline smontabile, una foresta di torri luminose in cui lungo il percorso si disseminano alcuni dei possibili temi della Città Miniera e della società del futuro come ad esempio: I materiali della città; La città materiale e la città immateriale (digitale); Il legno di città; La micromobilità condivisa e intelligente; La città vivente (con le “vegetazioni di città”) e La città vissuta dalle persone.
Il visitatore si troverà immerso all’interno di uno skyline smontabile, una foresta di torri luminose in cui lungo il percorso si disseminano alcuni dei possibili temi della Città Miniera e della società del futuro come ad esempio: I materiali della città; La città materiale e la città immateriale (digitale); Il legno di città; La micromobilità condivisa e intelligente; La città vivente (con le “vegetazioni di città”) e La città vissuta dalle persone.
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L’installazione Città Miniera. Design, Dismantle, Disseminate, diventa l’occasione per parlare alla design week di circolarità e modelli di sviluppo virtuosi non solo in un’ottica di “ridurre, riusare, riciclare”, ma anche per porre l’attenzione sul modo con cui si progetta.
In questa visione i prodotti e gli edifici vengono ideati affinché possano smembrarsi e autorigenerarsi secondo la ciclicità della natura.
L’installazione Città Miniera. Design, Dismantle, Disseminate, diventa l’occasione per parlare alla design week di circolarità e modelli di sviluppo virtuosi non solo in un’ottica di “ridurre, riusare, riciclare”, ma anche per porre l’attenzione sul modo con cui si progetta.
In questa visione i prodotti e gli edifici vengono ideati affinché possano smembrarsi e autorigenerarsi secondo la ciclicità della natura.
L’installazione Città Miniera. Design, Dismantle, Disseminate, diventa l’occasione per parlare alla design week di circolarità e modelli di sviluppo virtuosi non solo in un’ottica di “ridurre, riusare, riciclare”, ma anche per porre l’attenzione sul modo con cui si progetta.
In questa visione i prodotti e gli edifici vengono ideati affinché possano smembrarsi e autorigenerarsi secondo la ciclicità della natura.
L’installazione Città Miniera. Design, Dismantle, Disseminate, diventa l’occasione per parlare alla design week di circolarità e modelli di sviluppo virtuosi non solo in un’ottica di “ridurre, riusare, riciclare”, ma anche per porre l’attenzione sul modo con cui si progetta.
In questa visione i prodotti e gli edifici vengono ideati affinché possano smembrarsi e autorigenerarsi secondo la ciclicità della natura.
L’installazione Città Miniera. Design, Dismantle, Disseminate, diventa l’occasione per parlare alla design week di circolarità e modelli di sviluppo virtuosi non solo in un’ottica di “ridurre, riusare, riciclare”, ma anche per porre l’attenzione sul modo con cui si progetta.
In questa visione i prodotti e gli edifici vengono ideati affinché possano smembrarsi e autorigenerarsi secondo la ciclicità della natura.
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Una cassa agricola, che nella stagione di riposo dalla raccolta, viene assemblata per comporre uno spazio urbano, poi disassemblata per tornare all’uso abituale, disseminandosi così nel territorio agricolo.
Una cassa agricola, che nella stagione di riposo dalla raccolta, viene assemblata per comporre uno spazio urbano, poi disassemblata per tornare all’uso abituale, disseminandosi così nel territorio agricolo.
Una cassa agricola, che nella stagione di riposo dalla raccolta, viene assemblata per comporre uno spazio urbano, poi disassemblata per tornare all’uso abituale, disseminandosi così nel territorio agricolo.
Una cassa agricola, che nella stagione di riposo dalla raccolta, viene assemblata per comporre uno spazio urbano, poi disassemblata per tornare all’uso abituale, disseminandosi così nel territorio agricolo.
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Una cassa agricola, che nella stagione di riposo dalla raccolta, viene assemblata per comporre uno spazio urbano, poi disassemblata per tornare all’uso abituale, disseminandosi così nel territorio agricolo.
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