Polo Universitario della Valle D’Aosta

Un nuovo landmark per la città di Aosta

Il recupero di un’area per nuove attività culturali

L’intervento di MCA, in un’area nevralgica a ridosso del centro storico di Aosta, prevede la conservazione e il recupero dei principali corpi di fabbrica esistenti dell’Ex Caserma Testafochi, e la realizzazione di un polo universitario.

Il progetto, fortemente riconoscibile come landmark della città contemporanea di Aosta, pur rispettando l’impostazione planimetrica dell’impianto originale, rivoluziona l’intera area aprendola alla città. Gli edifici sono progettati per ospitare gli spazi destinati alla didattica e alle attività comuni delle diverse facoltà, che potranno accogliere circa 2000 studenti. Il nuovo intervento rafforza le attività culturali, estende il patrimonio di aree verdi e lo integra fino a costituire un sistema che attraversa la città.

Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

Il progetto per il nuovo Polo Universitario di Aosta è un esempio di come sia possibile concepire un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio e con il clima. L’immagine del ghiacciaio che ispira il progetto non è casuale, né mero gesto formale.

Colori e caratteristiche creano da un lato un legame forte con il paesaggio alpino innevato, discostandosi dall’estrema rigidità delle preesistenze della Caserma, dall’altro generano una forma che garantisce elevate performance energetiche. All’interno dell’università viene privilegiata un’organizzazione in cui l’edificio, rifacendosi alle forme organizzative degli organismi vegetali, è dotato di propria autonomia funzionale.

Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

Il progetto per il nuovo Polo Universitario di Aosta è un esempio di come sia possibile concepire un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio e con il clima. L’immagine del ghiacciaio che ispira il progetto non è casuale, né mero gesto formale.

Colori e caratteristiche creano da un lato un legame forte con il paesaggio alpino innevato, discostandosi dall’estrema rigidità delle preesistenze della Caserma, dall’altro generano una forma che garantisce elevate performance energetiche. All’interno dell’università viene privilegiata un’organizzazione in cui l’edificio, rifacendosi alle forme organizzative degli organismi vegetali, è dotato di propria autonomia funzionale.

Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

Il progetto per il nuovo Polo Universitario di Aosta è un esempio di come sia possibile concepire un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio e con il clima. L’immagine del ghiacciaio che ispira il progetto non è casuale, né mero gesto formale.

Colori e caratteristiche creano da un lato un legame forte con il paesaggio alpino innevato, discostandosi dall’estrema rigidità delle preesistenze della Caserma, dall’altro generano una forma che garantisce elevate performance energetiche. All’interno dell’università viene privilegiata un’organizzazione in cui l’edificio, rifacendosi alle forme organizzative degli organismi vegetali, è dotato di propria autonomia funzionale.

Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

Il progetto per il nuovo Polo Universitario di Aosta è un esempio di come sia possibile concepire un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio e con il clima. L’immagine del ghiacciaio che ispira il progetto non è casuale, né mero gesto formale.

Colori e caratteristiche creano da un lato un legame forte con il paesaggio alpino innevato, discostandosi dall’estrema rigidità delle preesistenze della Caserma, dall’altro generano una forma che garantisce elevate performance energetiche. All’interno dell’università viene privilegiata un’organizzazione in cui l’edificio, rifacendosi alle forme organizzative degli organismi vegetali, è dotato di propria autonomia funzionale.

Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

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Un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio

Il progetto per il nuovo Polo Universitario di Aosta è un esempio di come sia possibile concepire un’architettura contemporanea in complicità con il paesaggio e con il clima. L’immagine del ghiacciaio che ispira il progetto non è casuale, né mero gesto formale.

Colori e caratteristiche creano da un lato un legame forte con il paesaggio alpino innevato, discostandosi dall’estrema rigidità delle preesistenze della Caserma, dall’altro generano una forma che garantisce elevate performance energetiche. All’interno dell’università viene privilegiata un’organizzazione in cui l’edificio, rifacendosi alle forme organizzative degli organismi vegetali, è dotato di propria autonomia funzionale.

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Palazzina Ex Zerboglio

Il progetto si sviluppa su 4 livelli fuori terra (piano terreno, piano primo, secondo e terzo) e 2 livelli interrati.

Le caratteristiche geometriche e i materiali delle facciate mutano in funzione del livello e dell’affaccio, diradandosi a partire dal primo livello ed in adiacenza agli spazi destinati alla didattica in modo da garantire l’accesso e la modulazione ottimale della luce naturale. A ridosso della piazza universitaria, invece, la pelle si deforma e si compatta in modo da consentirne al massimo l’integrazione e trasformando di fatto una parte del prospetto del nuovo fabbricato in elemento di arredo urbano.

Palazzina Ex Zerboglio

Il progetto si sviluppa su 4 livelli fuori terra (piano terreno, piano primo, secondo e terzo) e 2 livelli interrati.

Le caratteristiche geometriche e i materiali delle facciate mutano in funzione del livello e dell’affaccio, diradandosi a partire dal primo livello ed in adiacenza agli spazi destinati alla didattica in modo da garantire l’accesso e la modulazione ottimale della luce naturale. A ridosso della piazza universitaria, invece, la pelle si deforma e si compatta in modo da consentirne al massimo l’integrazione e trasformando di fatto una parte del prospetto del nuovo fabbricato in elemento di arredo urbano.

Palazzina Ex Zerboglio

Il progetto si sviluppa su 4 livelli fuori terra (piano terreno, piano primo, secondo e terzo) e 2 livelli interrati.

Le caratteristiche geometriche e i materiali delle facciate mutano in funzione del livello e dell’affaccio, diradandosi a partire dal primo livello ed in adiacenza agli spazi destinati alla didattica in modo da garantire l’accesso e la modulazione ottimale della luce naturale. A ridosso della piazza universitaria, invece, la pelle si deforma e si compatta in modo da consentirne al massimo l’integrazione e trasformando di fatto una parte del prospetto del nuovo fabbricato in elemento di arredo urbano.

Palazzina Ex Zerboglio

Il progetto si sviluppa su 4 livelli fuori terra (piano terreno, piano primo, secondo e terzo) e 2 livelli interrati.

Le caratteristiche geometriche e i materiali delle facciate mutano in funzione del livello e dell’affaccio, diradandosi a partire dal primo livello ed in adiacenza agli spazi destinati alla didattica in modo da garantire l’accesso e la modulazione ottimale della luce naturale. A ridosso della piazza universitaria, invece, la pelle si deforma e si compatta in modo da consentirne al massimo l’integrazione e trasformando di fatto una parte del prospetto del nuovo fabbricato in elemento di arredo urbano.

Palazzina Ex Zerboglio

Palazzina Ex Zerboglio

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Palazzina Ex Zerboglio

Il progetto si sviluppa su 4 livelli fuori terra (piano terreno, piano primo, secondo e terzo) e 2 livelli interrati.

Le caratteristiche geometriche e i materiali delle facciate mutano in funzione del livello e dell’affaccio, diradandosi a partire dal primo livello ed in adiacenza agli spazi destinati alla didattica in modo da garantire l’accesso e la modulazione ottimale della luce naturale. A ridosso della piazza universitaria, invece, la pelle si deforma e si compatta in modo da consentirne al massimo l’integrazione e trasformando di fatto una parte del prospetto del nuovo fabbricato in elemento di arredo urbano.

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“Il polo universitario della Valle d’Aosta rappresenta un esempio di come l’architettura possa dialogare con il territorio, rispettando il passato e aprendo nuovi spazi di condivisione per il futuro. Il recupero dell’ex Caserma Testafochi non è solo una riqualificazione urbana, ma un’occasione per creare un nuovo punto di riferimento culturale e formativo per la città di Aosta. Questo progetto dimostra come sia possibile coniugare la memoria storica con una visione innovativa, capace di rispondere alle esigenze della comunità e alle sfide ambientali del nostro tempo.”

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Prospetto est by MCA
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Prospetto nord by MCA
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Prospetto ovest by MCA
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 Prospetto sud by MCA
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Prospetti

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Prospetti

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Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

Al piano terra ed in particolare in prossimità delle estremità sono state posizionate la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna; la scelta di posizionare le funzioni a questo livello, favorisce l’accesso alla piazza così da rendere il piano terra “permeabile” sia a livello visivo, sia a livello fisico.

Le aule sono distribuite a tutti i livelli fuori terra e sono tutte rivolte verso la città.

Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

Al piano terra ed in particolare in prossimità delle estremità sono state posizionate la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna; la scelta di posizionare le funzioni a questo livello, favorisce l’accesso alla piazza così da rendere il piano terra “permeabile” sia a livello visivo, sia a livello fisico.

Le aule sono distribuite a tutti i livelli fuori terra e sono tutte rivolte verso la città.

Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

Al piano terra ed in particolare in prossimità delle estremità sono state posizionate la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna; la scelta di posizionare le funzioni a questo livello, favorisce l’accesso alla piazza così da rendere il piano terra “permeabile” sia a livello visivo, sia a livello fisico.

Le aule sono distribuite a tutti i livelli fuori terra e sono tutte rivolte verso la città.

Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

Al piano terra ed in particolare in prossimità delle estremità sono state posizionate la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna; la scelta di posizionare le funzioni a questo livello, favorisce l’accesso alla piazza così da rendere il piano terra “permeabile” sia a livello visivo, sia a livello fisico.

Le aule sono distribuite a tutti i livelli fuori terra e sono tutte rivolte verso la città.

Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

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Le funzioni della Palazzina Ex Zerboglio

Al piano terra ed in particolare in prossimità delle estremità sono state posizionate la caffetteria e l’accesso all’Aula Magna; la scelta di posizionare le funzioni a questo livello, favorisce l’accesso alla piazza così da rendere il piano terra “permeabile” sia a livello visivo, sia a livello fisico.

Le aule sono distribuite a tutti i livelli fuori terra e sono tutte rivolte verso la città.

Piante

Piante

Piante

Piante

Piante

Piante

Pianta Didattica PT+0
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Pianta Didattica PT+1
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Pianta Didattica PT-1
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Piante

Piante

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Nei livelli interrati sono stati realizzati, oltre ad alcune attività didattiche, anche tutti i locali tecnici per i quali è stata prevista la costruzione di appositi cavedi e spazi di manutenzione. Al livello -1 sono collocati due laboratori informatici, per la cui illuminazione e ventilazione naturale è stato realizzato un grande patio/cortile ritagliato a latere del nuovo fabbricato sulla grande superficie della piazza.

Al livello -2 si trova l’Aula Magna che ospita fino a 174 posti. Aprire i confini di questa area alla città significa rendere visibile la memoria della vecchia funzione militare e al tempo stesso donare alla città nuovi spazi di condivisione e di vita.

Nei livelli interrati sono stati realizzati, oltre ad alcune attività didattiche, anche tutti i locali tecnici per i quali è stata prevista la costruzione di appositi cavedi e spazi di manutenzione. Al livello -1 sono collocati due laboratori informatici, per la cui illuminazione e ventilazione naturale è stato realizzato un grande patio/cortile ritagliato a latere del nuovo fabbricato sulla grande superficie della piazza.

Al livello -2 si trova l’Aula Magna che ospita fino a 174 posti. Aprire i confini di questa area alla città significa rendere visibile la memoria della vecchia funzione militare e al tempo stesso donare alla città nuovi spazi di condivisione e di vita.

Nei livelli interrati sono stati realizzati, oltre ad alcune attività didattiche, anche tutti i locali tecnici per i quali è stata prevista la costruzione di appositi cavedi e spazi di manutenzione. Al livello -1 sono collocati due laboratori informatici, per la cui illuminazione e ventilazione naturale è stato realizzato un grande patio/cortile ritagliato a latere del nuovo fabbricato sulla grande superficie della piazza.

Al livello -2 si trova l’Aula Magna che ospita fino a 174 posti. Aprire i confini di questa area alla città significa rendere visibile la memoria della vecchia funzione militare e al tempo stesso donare alla città nuovi spazi di condivisione e di vita.

Nei livelli interrati sono stati realizzati, oltre ad alcune attività didattiche, anche tutti i locali tecnici per i quali è stata prevista la costruzione di appositi cavedi e spazi di manutenzione. Al livello -1 sono collocati due laboratori informatici, per la cui illuminazione e ventilazione naturale è stato realizzato un grande patio/cortile ritagliato a latere del nuovo fabbricato sulla grande superficie della piazza.

Al livello -2 si trova l’Aula Magna che ospita fino a 174 posti. Aprire i confini di questa area alla città significa rendere visibile la memoria della vecchia funzione militare e al tempo stesso donare alla città nuovi spazi di condivisione e di vita.

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Nei livelli interrati sono stati realizzati, oltre ad alcune attività didattiche, anche tutti i locali tecnici per i quali è stata prevista la costruzione di appositi cavedi e spazi di manutenzione. Al livello -1 sono collocati due laboratori informatici, per la cui illuminazione e ventilazione naturale è stato realizzato un grande patio/cortile ritagliato a latere del nuovo fabbricato sulla grande superficie della piazza.

Al livello -2 si trova l’Aula Magna che ospita fino a 174 posti. Aprire i confini di questa area alla città significa rendere visibile la memoria della vecchia funzione militare e al tempo stesso donare alla città nuovi spazi di condivisione e di vita.

©Duccio Malagamba
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©Duccio Malagamba
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Sistema di facciata

Il sistema di facciata costituisce senza dubbio l’elemento più caratterizzante in termini di relazione con gli spazi esterni e di riconoscibilità dell’edificio.

Tale sistema è stato trattato diversamente tra fronte città e fronte piazza prevedendo per quest’ultimo, a ridosso degli spazi di circolazione, la creazione di un involucro intelaiato. Quest’ultimo è costituito da centine metalliche e da cassoni scatolari orizzontali in Betacryl, che costituiscono la struttura portante delle partizioni vetrate e opache di facciata e al contempo un efficace sistema di schermatura solare.

Strutturalmente l’edificio è basato sull’impiego di grandi solai in cemento armato sostenuti da una serie di setti (anche essi in cemento armato). Tale soluzione, oltre a consentire la creazione di ampie campate libere da elementi portanti, ha portato un vantaggio nel posizionamento delle aule.

Sistema di facciata

Il sistema di facciata costituisce senza dubbio l’elemento più caratterizzante in termini di relazione con gli spazi esterni e di riconoscibilità dell’edificio.

Tale sistema è stato trattato diversamente tra fronte città e fronte piazza prevedendo per quest’ultimo, a ridosso degli spazi di circolazione, la creazione di un involucro intelaiato. Quest’ultimo è costituito da centine metalliche e da cassoni scatolari orizzontali in Betacryl, che costituiscono la struttura portante delle partizioni vetrate e opache di facciata e al contempo un efficace sistema di schermatura solare.

Strutturalmente l’edificio è basato sull’impiego di grandi solai in cemento armato sostenuti da una serie di setti (anche essi in cemento armato). Tale soluzione, oltre a consentire la creazione di ampie campate libere da elementi portanti, ha portato un vantaggio nel posizionamento delle aule.

Sistema di facciata

Il sistema di facciata costituisce senza dubbio l’elemento più caratterizzante in termini di relazione con gli spazi esterni e di riconoscibilità dell’edificio.

Tale sistema è stato trattato diversamente tra fronte città e fronte piazza prevedendo per quest’ultimo, a ridosso degli spazi di circolazione, la creazione di un involucro intelaiato. Quest’ultimo è costituito da centine metalliche e da cassoni scatolari orizzontali in Betacryl, che costituiscono la struttura portante delle partizioni vetrate e opache di facciata e al contempo un efficace sistema di schermatura solare.

Strutturalmente l’edificio è basato sull’impiego di grandi solai in cemento armato sostenuti da una serie di setti (anche essi in cemento armato). Tale soluzione, oltre a consentire la creazione di ampie campate libere da elementi portanti, ha portato un vantaggio nel posizionamento delle aule.

Sistema di facciata

Il sistema di facciata costituisce senza dubbio l’elemento più caratterizzante in termini di relazione con gli spazi esterni e di riconoscibilità dell’edificio.

Tale sistema è stato trattato diversamente tra fronte città e fronte piazza prevedendo per quest’ultimo, a ridosso degli spazi di circolazione, la creazione di un involucro intelaiato. Quest’ultimo è costituito da centine metalliche e da cassoni scatolari orizzontali in Betacryl, che costituiscono la struttura portante delle partizioni vetrate e opache di facciata e al contempo un efficace sistema di schermatura solare.

Strutturalmente l’edificio è basato sull’impiego di grandi solai in cemento armato sostenuti da una serie di setti (anche essi in cemento armato). Tale soluzione, oltre a consentire la creazione di ampie campate libere da elementi portanti, ha portato un vantaggio nel posizionamento delle aule.

Sistema di facciata

Sistema di facciata

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Sistema di facciata

Il sistema di facciata costituisce senza dubbio l’elemento più caratterizzante in termini di relazione con gli spazi esterni e di riconoscibilità dell’edificio.

Tale sistema è stato trattato diversamente tra fronte città e fronte piazza prevedendo per quest’ultimo, a ridosso degli spazi di circolazione, la creazione di un involucro intelaiato. Quest’ultimo è costituito da centine metalliche e da cassoni scatolari orizzontali in Betacryl, che costituiscono la struttura portante delle partizioni vetrate e opache di facciata e al contempo un efficace sistema di schermatura solare.

Strutturalmente l’edificio è basato sull’impiego di grandi solai in cemento armato sostenuti da una serie di setti (anche essi in cemento armato). Tale soluzione, oltre a consentire la creazione di ampie campate libere da elementi portanti, ha portato un vantaggio nel posizionamento delle aule.

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Strategie ambientali

L’analisi delle condizioni climatiche tipiche del luogo è stata fondamentale nella costruzione di un edificio climaticamente reattivo.

Individuando le potenzialità e le criticità dell’area di intervento, come i percorsi solari, la dinamica delle ombre e l’esposizione ai venti dominanti, abbiamo studiato una soluzione che permetta una protezione efficace alle condizioni metereologiche estreme, sfruttando al contempo le risorse ambientali per sostenere la propria operatività.

Strategie ambientali

L’analisi delle condizioni climatiche tipiche del luogo è stata fondamentale nella costruzione di un edificio climaticamente reattivo.

Individuando le potenzialità e le criticità dell’area di intervento, come i percorsi solari, la dinamica delle ombre e l’esposizione ai venti dominanti, abbiamo studiato una soluzione che permetta una protezione efficace alle condizioni metereologiche estreme, sfruttando al contempo le risorse ambientali per sostenere la propria operatività.

Strategie ambientali

L’analisi delle condizioni climatiche tipiche del luogo è stata fondamentale nella costruzione di un edificio climaticamente reattivo.

Individuando le potenzialità e le criticità dell’area di intervento, come i percorsi solari, la dinamica delle ombre e l’esposizione ai venti dominanti, abbiamo studiato una soluzione che permetta una protezione efficace alle condizioni metereologiche estreme, sfruttando al contempo le risorse ambientali per sostenere la propria operatività.

Strategie ambientali

L’analisi delle condizioni climatiche tipiche del luogo è stata fondamentale nella costruzione di un edificio climaticamente reattivo.

Individuando le potenzialità e le criticità dell’area di intervento, come i percorsi solari, la dinamica delle ombre e l’esposizione ai venti dominanti, abbiamo studiato una soluzione che permetta una protezione efficace alle condizioni metereologiche estreme, sfruttando al contempo le risorse ambientali per sostenere la propria operatività.

Strategie ambientali

Strategie ambientali

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Strategie ambientali

L’analisi delle condizioni climatiche tipiche del luogo è stata fondamentale nella costruzione di un edificio climaticamente reattivo.

Individuando le potenzialità e le criticità dell’area di intervento, come i percorsi solari, la dinamica delle ombre e l’esposizione ai venti dominanti, abbiamo studiato una soluzione che permetta una protezione efficace alle condizioni metereologiche estreme, sfruttando al contempo le risorse ambientali per sostenere la propria operatività.

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L’analisi dell’irraggiamento solare sull’area di progetto ha evidenziato un ombreggiamento generato dal versante sud della valle sul lotto soprattutto nel periodo invernale. L’ottimizzazione della forma ha così suggerito una soluzione in cui la presenza dei nuovi edifici non riduca, se non in maniera trascurabile, l’illuminazione solare delle costruzioni circostanti.

L’elevata escursione termica giornaliera e stagionale, combinata con i fattori sopra descritti, ha orientato la progettazione di volumetrie caratterizzate dalla massima compattezza e da un elevato livello di isolamento termico. La progettazione integrata degli involucri e degli impianti garantirà un basso consumo energetico degli edifici e il contemporaneo utilizzo di fonti rinnovabili.

L’analisi dell’irraggiamento solare sull’area di progetto ha evidenziato un ombreggiamento generato dal versante sud della valle sul lotto soprattutto nel periodo invernale. L’ottimizzazione della forma ha così suggerito una soluzione in cui la presenza dei nuovi edifici non riduca, se non in maniera trascurabile, l’illuminazione solare delle costruzioni circostanti.

L’elevata escursione termica giornaliera e stagionale, combinata con i fattori sopra descritti, ha orientato la progettazione di volumetrie caratterizzate dalla massima compattezza e da un elevato livello di isolamento termico. La progettazione integrata degli involucri e degli impianti garantirà un basso consumo energetico degli edifici e il contemporaneo utilizzo di fonti rinnovabili.

L’analisi dell’irraggiamento solare sull’area di progetto ha evidenziato un ombreggiamento generato dal versante sud della valle sul lotto soprattutto nel periodo invernale. L’ottimizzazione della forma ha così suggerito una soluzione in cui la presenza dei nuovi edifici non riduca, se non in maniera trascurabile, l’illuminazione solare delle costruzioni circostanti.

L’elevata escursione termica giornaliera e stagionale, combinata con i fattori sopra descritti, ha orientato la progettazione di volumetrie caratterizzate dalla massima compattezza e da un elevato livello di isolamento termico. La progettazione integrata degli involucri e degli impianti garantirà un basso consumo energetico degli edifici e il contemporaneo utilizzo di fonti rinnovabili.

L’analisi dell’irraggiamento solare sull’area di progetto ha evidenziato un ombreggiamento generato dal versante sud della valle sul lotto soprattutto nel periodo invernale. L’ottimizzazione della forma ha così suggerito una soluzione in cui la presenza dei nuovi edifici non riduca, se non in maniera trascurabile, l’illuminazione solare delle costruzioni circostanti.

L’elevata escursione termica giornaliera e stagionale, combinata con i fattori sopra descritti, ha orientato la progettazione di volumetrie caratterizzate dalla massima compattezza e da un elevato livello di isolamento termico. La progettazione integrata degli involucri e degli impianti garantirà un basso consumo energetico degli edifici e il contemporaneo utilizzo di fonti rinnovabili.

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L’analisi dell’irraggiamento solare sull’area di progetto ha evidenziato un ombreggiamento generato dal versante sud della valle sul lotto soprattutto nel periodo invernale. L’ottimizzazione della forma ha così suggerito una soluzione in cui la presenza dei nuovi edifici non riduca, se non in maniera trascurabile, l’illuminazione solare delle costruzioni circostanti.

L’elevata escursione termica giornaliera e stagionale, combinata con i fattori sopra descritti, ha orientato la progettazione di volumetrie caratterizzate dalla massima compattezza e da un elevato livello di isolamento termico. La progettazione integrata degli involucri e degli impianti garantirà un basso consumo energetico degli edifici e il contemporaneo utilizzo di fonti rinnovabili.

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Cliente
SIV - Société Infrastructures Valdôtaines
Luogo
Aosta, Italia
Anno
2023
Tipologia
Istruzione
Categoria
Architettura
Area
52.000 mq
Stato
Completato

Progetto

Mario Cucinella Architects

Team di Progetto

Site Managers

Mario Cucinella

Progetti in primo piano
,
,
,
Mario Cucinella
Mario Cucinella
Project Director

Giulio Desiderio

Giulio Desiderio è Project Director da Mario Cucinella Architects.

Laureatosi nel 1994 presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, tra il 1994 e il 1995  collabora con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici di Modena e Reggio-Emilia.

Successivamente si trasferisce in Germania, dove collabora con studi di rilevanza internazionale e partecipa con successo a numerosi concorsi per la progettazione e realizzazione di opere complesse. Tornato in Italia, lavora dal 2000 al 2015 come responsabile tecnico presso una società internazionale di ingegneria, dove coordina gruppi multidisciplinari di professionisti e acquisisce competenze in gestione e controllo di processi pubblici.

Tra il 2014 e il 2016 è membro della Commissione Cultura dell’Ordine degli Architetti di Ferrara e della Commissione Qualità Architettonica e del Paesaggio di Cento, tutt’ora di quella di Finale Emilia. I suoi progetti inoltre sono stati pubblicati su numerose riviste di settore e sono stati insigniti di prestigiosi premi internazionali. Nella sua carriera ha vinto premi sull’innovazione e la rigenerazione urbana, ed è stato coautore di pubblicazioni scientifiche sulla teoria e tecnica della progettazione ospedaliera, di RSA e centri di cura specializzati.

Dal 2015 fa parte del team MCA, dove si occupa di coordinamento e progettazione di opere complesse. Si è occupato di Operation Management e attualmente è Senior Project Director: segue la pianificazione e il controllo della produ¬zione progettuale complessiva. È esperto in ricerca e progettazione ospedaliera, avendo curato la progettazione in MCA di oltre 10 ospedali di alta complessità in Italia.

Progetti in primo piano
Team member
,
Project Director
,
,
Esperto in Architettura Sanitaria
Giulio Desiderio
Giulio Desiderio
Design Leader

Donato Labella

Donato Labella è Design Leader da Mario Cucinella Architects.

Si laurea in Architettura presso L’università degli Studi di Roma la Sapienza nel 2012 e successivamente si trasferisce a Tokyo, Giappone, dove lavora presso un importante studio internazionale, lavorando a progetti di retail e workspace. Ritorna a Roma nel 2015, dove inizia a collaborare con un grande studio internazionale come Design Leader, portando avanti numerosi progetti in tutte le loro fasi, dal concept al cantiere.

Nel 2018 entra a far parte dello studio Mario Cucinella Architects, dove si specializza nella modellazione tridimensionale e parametrica per la gestione dell’interior design e nell’applicazione di tecnologie costruttive innovative. Inoltre, si dedica alla progettazione, seguendo i progetti dalle fasi iniziali di concept fino alla costruzione.

È esperto di progettazione architettonica integrata di progetti complessi e interior design. Possiede solide competenze nella gestione e supervisione artistica di progetti, nella definizione tecnica di materiali e soluzioni costruttive, e nel coordinamento delle attività, competenze che ha consolidato conseguendo il Master post-laurea in "Project Management in Construction Works with BIM" presso il Politecnico di Milano.

Progetti in primo piano
Interior Design
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Team Member
,
,
Project Leader
Donato Labella
Donato Labella
Atelier Unit Director, Design Leader

Michele Olivieri

Michele Olivieri lavora come Atelier Unit Director e Design Leader da Mario Cucinella Architects.

È specializzato in progettazione urbana sostenibile ed è esperto di progettazione integrata, architettura, ingegneria e architettura del paesaggio.

Dal 2003 al 2004 studia Urbanistica e Industrial Design nella città di Curitiba, in Brasile, presso la Pontificia Università Cattolica del Paranà, e lavora presso il prestigioso Istituto di Pianificazione e Ricerca Urbana a Cutiriba, Brasile. Nel 2005 si laurea in architettura presso la Facoltà di Ferrara.

Dal 2006 al 2010, svolge attività di ricerca per l’Università di Ferrara e Venezia (IUAV), ottenendo un dottorato in Tecnologia dell’Architettura con la tesi “Vegetazione sulla costruzione di facciate per il controllo del microclima”.

Dal 2008 collabora con Mario Cucinella Architects, prendendo parte a numerosi progetti di riqualificazione urbana su larga scala, edifici ad elevate performance energetiche e strutture ospedaliere.

Progetti in primo piano
Team Member
,
Design Leader
,
,
Design Director
Michele Olivieri
Michele Olivieri
Team Member

Fabrizio Bonatti

Progetti in primo piano
Team Member
,
BIM Manager
,
,
Architect
Fabrizio Bonatti
Fabrizio Bonatti
Senior Material Specialist

Lucrezia Rendace

Lucrezia Rendace è Senior Material Specialist da Mario Cucinella Architects.

Nel 1999 ha vinto una borsa di studio nella Facultad de Arquitectura y Urbanismo de la Universidad Nacional de Tucuman (Argentina) per studiare nell’Accademia di Architettura di Mendrisio, Università della Svizzera italiana, dove si è laureata nel 2005.

Dal 2006 al 2016 ha lavorato con un rinomato studio internazionale come responsabile per la ricerca materiali e tecnologie, collaborando anche in qualità di architetto, interior designer e modelmaker a molti progetti nazionali e internazionali. Ha esperienza come responsabile per la direzione artistica su progetti di rilevanza internazionale e come project manager per diversi progetti di ristrutturazioni e appartamenti privati in Italia e all’estero.

Dal 2016 ricopre il ruolo di Responsabile Ricerca e Archiviazione Materiali presso Mario Cucinella Architects, gestendo le relazioni con aziende e fornitori. Inoltre, mette a frutto la sua comprovata esperienza di architetto e designer di interni in svariati concorsi e progetti di rilievo.

Progetti in primo piano
Team Member
,
Interior Design
,
,
MCA
Architect
Senior Material Specialist
Lucrezia Rendace
Lucrezia Rendace
Team Member

Julissa Gutarra

Progetti in primo piano
Team Member
,
Architect
,
,
Julissa Gutarra
Julissa Gutarra
Team Member

Nada Balestri

Progetti in primo piano
Team Member
,
Architect
,
,
Nada Balestri
Nada Balestri
Team Membero

David Hirsh

Progetti in primo piano
Architect
,
,
,
David Hirsh
David Hirsh
Team Member

Rigoberto Arambula

Progetti in primo piano
Architect
,
,
,
Rigoberto Arambula
Rigoberto Arambula
Team Member

Luca Stramigioli

Progetti in primo piano
R&D
,
Team Member
,
,
Architect